La parola chiave è sentire, cioè accogliere la sensazione. La sensazione va accolta. La stessa fisiologia della sensazione ci aiuta a capire cosa significa accoglienza: lo stimolo sensoriale tocca il corpo e, attraverso la fibra nervosa , ascende fino alla corteccia cerebrale ove viene elaborato. Noi non interveniamo in questo processo. La sensazione infatti ha una evoluzione propria.
Preso atto di questo meccanismo, ciò ci consentirà di coltivare un atteggiamento ricettivo: esso è apertura disponibile alla sensazione del momento, senza l’anticipazione del pensiero. La nostra mente infatti è impegnata solo nella elaborazione del dato sensoriale, che sarà immagazzinato come patrimonio personale. Il sentire è sempre una esperienza che arricchisce la nostra individualità e supporta la nostra creatività.
Mettiamoci al lavoro!
L’obiettivo dei suggerimenti seguenti è rendere la nostra apertura la più consapevole possibile, per poter sperimentare i frutti dell’atteggiamento ricettivo così ottenuto.
I suggerimenti sono semplici poiché sentire è un atto semplice, che ci pone a contatto diretto con la realtà sensoriale del momento.
E’ un gesto che eseguiamo frequentemente e per questo motivo diventa una ottima occasione per sperimentare l’atto consapevole.
L’atto consapevole è un atto sentito e non pensato. E’ un atto preciso, preferibilmente breve. E’ un atto vissuto nelle sensazioni che lo animano. Come detto precedentemente, le sensazioni non vanno cercate, ma accolte così come esse si sviluppano.
Ogni atto consapevole rivela una ricchezza che può stupire.
In un secondo tempo proviamo a ripetere lo stesso atto senza preoccuparci dei suggerimenti dati, ma rimaniamo semplicemente presenti alle sensazioni che si sviluppano, aprendoci ad esse senza alcun sforzo.
Le sensazioni sono sempre presenti e animano ogni istante. A noi è richiesta solo la disponibilità a viverle, ad accoglierle senza impegno, con una atteggiamento di apertura che, forse, non ci è familiare ma si può acquisire.
Vi ricordo che la guida di un formatore è necessaria affinché l’atteggiamento ricettivo sia corretto e senza tensioni. Comunque voi stessi, in autonomia, potete già fare e ripetere questa esperienza utile.
Come diceva Vittoz: “Almeno provate”.