Leggo sulla Stampa che attualmente un adolescente su sette soffre di disturbi psichici, di cui l’ansia e la depressione rappresentano il 40%.
L’Europa è uno delle aree più colpite, insieme al Nord America. Le cifre sono allarmanti e l’attenzione dei governi purtroppo è insufficiente.
All’inizio del ‘900 il dott Vittoz ha elaborato un metodo di cura innovativo, il cui obiettivo è il controllo cerebrale. A distanza di cento anni il Metodo persegue lo stesso obiettivo, nella fedeltà dei principi trasmessi dal suo fondatore e nella attenzione alle attuali esigenze della società.
Che cosa è il controllo cerebrale?
Per chiarire tale obiettivo, il dott Vittoz premette che il cervello è un organo, e come tale è dotato di un funzionamento preciso. A partire dalla comprensione del suo meccanismo di funzionamento, possiamo agire sull’organo-cervello, migliorandone lo stato di salute e di conseguenza il ben essere della persona.
Il cervello funziona in ricettività e in emissività, come altri organi. Le due funzioni sono complementari e dal loro equilibrio dipende appunto il controllo cerebrale. Il cervello è controllato quando la ricezione delle sensazioni (personali e esterne) è in equilibrio con la
attività mentale, ad esempio con l’elaborazione del pensiero.
La maggior parte dei disturbi nervosi è dovuta a una mancanza di controllo che, secondo il dott Vittoz, corrisponde precisamente a una attività mentale eccessiva e instabile, causata da una ricettività insufficiente.
La maggior parte delle abitudini di vita attuali non favoriscono una ricettività sana e adeguata.
L’appello del dott Vittoz, ai nostri giorni, risuona più che mai urgente.
“Il controllo può essere uno strumento di perfezionamento senza fine…
il controllo è frutto di esperienza personale”.
R. Vittoz
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